Loretta Sebastiani
Inquinamento indoor
Fino a pochi anni fa non si sentiva parlare di inquinamento indoor.
Gli ambienti chiusi, detti anche confinati, sembravano più protetti rispetto agli spazi aperti con il loro carico di sostanze xenobiotiche.
Recenti studi hanno però ribaltato questa posizione e hanno evidenziato in qualche caso la presenza persino di 900 inquinanti chimici e, soprattutto, di sostanze non presenti all'aperto.
L'OMS calcola che il 2,7% del carico di malattie globali è attribuibile all'inquinamento indoor.
Quindi sono stati coniati termini che indicano sindromi prima del tutto sconosciute. Ad esempio la sindrome da edificio malato nota con la sigla SBS o le malattie associate agli edifici (BRI).
La presentazione che segue, dopo aver definito l'inquinamento indoor secondo la legge del 1991, prende in esame la situazione da tutti i punti di vista inquadrando gli inquinanti biologici, chimici e fisici ed elencando suggerimenti per migliorare il loro impatto sulla nostra salute.
Dedica poi la dovuta attenzione alle principali malattie legate agli ambienti confinati tra cui anche la legionellosi o malattia dei legionari.
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Per una didattica delle competenze
L'inquinamento indoor chiude lo studio delle varie matrici ambientali: aria, acqua e suolo. Sarebbe interessante a questo punto incrociare i dati sui vari inquinanti, centrare l'attenzione su quelli presenti in più matrici, stabilire quali sono i più cancerogeni e predisporre un elenco di suggerimenti utili per la prevenzione.
Per approfondire
Qual è il livello della bioedilizia e dell'edilizia legata alla green economy in Italia?
Per cominciare una ricerca approfondita si può partire dalla lettura di questo articolo, molto interessante
- Fig. 1 Ambiente confinato
- CCO Public Domain - Source: pixabay.com