Loretta Sebastiani
Covid-19 Cronistoria di una pandemia
COVID-19 è ormai un termine che è entrato nel linguaggio di tutti. Ogni persona sa che si riferisce ad una patologia che può richiedere ricoveri in ospedale, a volte in terapia intensiva. Il nome fa paura perché è associato ad una mortalità diversa da Paese a Paese e al rischio di mettere in ginocchio la struttura sanitaria nazionale.
Meno familiare (SARS-CoV-2) il nome del nuovo coronavirus responsabile della pandemia che oggi, 20 maggio 2020, sta interessando ben 188 paesi nel mondo secondo i dati OMS e della Johns Hopkins University.
Per contrastare la diffusione del virus la Cina ha scelto una misura estrema: il lockdown della città di Wuhan luogo di origine dell'epidemia. Era il 23 gennaio 2020. Altre aree asiatiche l’hanno seguita. Il primo stato a chiudere tutto in Europa è stato il nostro. Il lockdown italiano è iniziato il 9 marzo 2020. In poco tempo molti altri paesi europei e di altri continenti hanno dovuto prendere la nostra stessa decisione. Non c‘è altra soluzione quando non esistono cure specifiche per il virus e tanto meno un vaccino. Quando non si conoscono ancora bene tutti i meccanismi biologici con cui il virus sferra il suo attacco. Quando non si sa per quanto tempo un malato da COVID-19 rimane positivo. Abbiamo, ancora oggi, a che fare con un nemico che non è stato sconfitto e che probabilmente continuerà a circolare per un lungo periodo.
Il lockdown è servito a limitare i danni: meno contagiati perché sono stati limitati o interrotti i rapporti umani e quindi meno vittime.
In due mesi abbiamo riscoperto quanto sia importante il semplice gesto di lavarsi le mani. Perché è così, il temibile SARS-CoV-2 viene neutralizzato dal semplice sapone purché si rispettino alcune norme precise. Abbiamo imparato il significato di DPI (dispositivi di protezione individuale) e, si spera, l’uso corretto di mascherina e guanti. E abbiamo capito, sempre si spera visti gli assembramenti segnalati in questi giorni, che il distanziamento sociale è un’altra delle poche armi vincenti in questa battaglia.
Ma il lockdown ha contribuito anche a creare un corto circuito nella comunicazione. In questa sede ci interessa in modo particolare la comunicazione scientifica. Da fine febbraio ad oggi siamo stati ostaggio delle numerose interviste a infettivologi, epidemiologi, virologi, immunologi, microbiologi che avevano tutti una loro teoria. In pratica nei mass media sono approdate, in modo massiccio e senza alcun filtro, le discussioni che gli scienziati hanno nei loro convegni. Opinioni spesso contrastanti che hanno contribuito a creare tifoserie che nei social si sono date battaglia. Tutto ciò non fa bene alla scienza. In questo periodo il metodo scientifico è stato oscurato quasi del tutto. Le semplici correlazioni (osservazioni) si sono trasformate in teorie senza alcun controllo e soprattutto senza dati di supporto. La confusione impera e quando c’è confusione è facile intuire che i consigli dei “tecnici” possono anche non essere seguiti da una parte della popolazione. Gli stessi dati ufficiali che hanno accompagnato le nostre sere per quasi tutto il lockdown sono “dati sporchi” e quindi poco affidabili dal punto di vista scientifico. Tanto è vero che la mortalità raggiunge in Italia percentuali poco credibili.
Altro nodo emerso in modo prepotente: le fake news. Le cure miracolose, anche della nonna. I metodi di sanificazione, disinfezione, sterilizzazione a volte ossessivi, non sempre veritieri ed efficaci. I tutorial delle mascherine fai-da-te. La gara a mostrare come si indossa correttamente la mascherina realizzate da persone sprovvedute. L’elenco è lungo. Un’intera presentazione sarà dedicata a questo aspetto distorto della comunicazione che imperversa soprattutto su Internet.
Ci vorrà del tempo per ricostruire scientificamente e quindi correttamente l’evoluzione della pandemia che stiamo vivendo.
Tutti i problemi che ho esposto e molti altri trovano spazio in una serie di presentazioni che hanno l’obiettivo di comunicare quanto si conosce veramente dal punto di vista scientifico alla data di pubblicazione (con eventuali successivi aggiornamenti). Ogni presentazione si chiude con una sezione in cui verranno ricordate le notizie, spesso contrastanti, che hanno scandito l'evoluzione del problema stesso.
L’obiettivo qual è? mettere insieme, in un unico spazio, materiale su cui discutere con i nostri studenti per far sviluppare uno spirito critico assolutamente essenziale al giorno d’oggi.
Cominciamo con il conoscere più da vicino il nostro nemico SARS-CoV-2
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- Fig. 1 SARS-CoV-2: virioni isolati da un paziente
- By NIAID (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) - https://www.flickr.com/photos/niaid/49645120251/in/album-72157712914621487/